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  • Marmo Rosso Verona per la Maternità (dal n. 669 L'Informatore del Marmista)
  • Al Cibart di Carrara (dal n. 667 L'Informatore del Marmista)
  • Macchine virtuose (dal n. 667 L'Informatore del Marmista)
  • Realtà virtuale (dal n. 669 L'Informatore del Marmista)
Marmo Rosso Verona per la Maternità  (dal n. 669 L'Informatore del  Marmista)

Marmo Rosso Verona per la Maternità (dal n. 669 L'Informatore del Marmista)

Al Cibart di Carrara (dal n. 667 L'Informatore del Marmista)

Al Cibart di Carrara (dal n. 667 L'Informatore del Marmista)

Macchine virtuose  (dal n. 667 L'Informatore del Marmista)

Macchine virtuose (dal n. 667 L'Informatore del Marmista)

Realtà virtuale (dal n. 669 L'Informatore del Marmista)

Realtà virtuale (dal n. 669 L'Informatore del Marmista)

LA SCUOLA CARRARESE DELL'ERMITAGE

Aprirà il 13 giugno 2015 a Carrara la mostra “Canova e i maestri del marmo. La scuola carrarese dell’Ermitage” curata da S. Androsov e M. Bertozzi. L’esposizione sarà ospitata al piano nobile di Palazzo Cucchiari, oggi sede della Fondazione Giorgio Conti, sontuosa residenza ottocentesca opera di Leandro Caselli, il progettista che ridisegnò il volto della Carrara moderna.

La mostra, organizzata dalla Fondazione Giorgio Conti con la collaborazione del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, sarà allestita in concomitanza alla presentazione dell’accurato restauro, su progetto dell’architetto Tiziano Lera, a cui è stato sottoposto il palazzo che riapre alla città le sue splendide sale.

Per questa occasione saranno esposte 16 sculture in marmo provenienti dal Museo dell’Ermitage; 7 gessi di proprietà dell’Accademia di Belle Arti di Carrara oltre a una copia da Lorenzo Bartolini conservata presso l’istituto d’arte di Massa: si tratta di opere esemplari del gusto collezionistico dello Zar Nicola I, amante della scultura moderna ospitata al Nuovo Ermitage, legate alla Scuola Carrarese e ai suoi maggiori protagonisti.

Nell’occasione tornano dunque a Carrara sculture prestigiose, apprezzate fin dal loro primo apparire e poi codificate come lo specchio di un’epoca dalla storia dell’arte, e basterà citare l’Orfeo di Antonio Canova o la Fiducia in Dio di Lorenzo Bartolini, la Psiche svenuta di Pietro Tenerani, l’Amore con colombi di Luigi Bienaimè o Venere nella conchiglia di Carlo Finelli. (Fonte: Ufficio Stampa Monica Zanfini)

 

 
 

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